Nel mio libro
‘I viaggi del matto’ il sottotitolo recita: incontra ciò che sei.
Il significato è evidente: nella nostra vita
dobbiamo imparare a riconoscerci, a riconoscere ciò che già siamo.
E per fare questo bisogna avere il coraggio di conoscere se stessi.
Il coraggio serve ad accettare ciò che non ci piace di noi. E, anche se inconsapevolmente, sono molte le cose che non ci piacciono di noi stessi. Dato che, sempre in maniera inconsapevole siamo sempre pieni di sensi di colpa; che sono molto difficli da riconoscere finchè non decidiamo, appunto, di fare un percorso all’interno di noi stessi.
D’altra parte l’umanità ha sempre riconosciuto l’importanza di conoscere se stessi.
Nell’antica Grecia, nel frontespizio del Tempio di Apollo sul Monte Parnaso, stava scritto ‘Gnôthi sautón’:
“Ti avverto, chiunque tu sia, oh tu, che desideri sondare gli Arcani della natura, se non troverai dentro te stesso quello che cerchi, non potrai nemmeno trovarlo al di fuori! Se ignori l’eccellenza della tua propria casa, come puoi pretendere di incontrare altra eccellenza? In te si trova celato il tesoro dei tesori. Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei!”
Cosa significa
crescere e sviluppare la nostra personalità e i nostri talenti o, in altri termini, ciò che Jung chiama il processo di individuazione?
Partiamo da diverse definizioni di Jung.
“Il processo di differenziazione che ha come meta lo sviluppo della personalità individuale; essa rappresenta quindi lo sviluppo delle particolarità di un individuo, sulla base della sua disposizione naturale. Pur costituendo una “via individuale” che può deviare rispetto a quella consueta, essa deve condurre ad uno spontaneo riconoscimento delle norme collettive. L’individuazione rappresenta un processo di elevazione spirituale: essa porta infatti ad un ‘ampliamento della sfera della coscienza’.”
“Saper istituire la differenza fra se stesso e la propria ombra è il primo passo sulla via dell’individuazione.”
Cosa è l’ampliamento della sfera di coscienza?
Sempre ne ‘I viaggi del matto’ potete leggere i capitoli:
‘il raggio del cuore’ (
https://www.gmontaldo.it/?/63)
‘il velo che separa i mondi’(
https://www.gmontaldo.it/?/63)
A questo punto come ci aiuta la mappa?
Abbiamo detto che il progetto senso è la direzione della nostra vita, cioè ciò che le da il senso.
Noi partiamo dallo strumento (l’anno di nascita, che rappresenta la memoria genealogica) e andiamo verso il nostro progetto senso.
Secondo la psico-bio-genealogia (Frechèt, Brebion, Sellam e altri) il progetto senso è:
"ciò che è avvenuto in un periodo che va dal desiderio conscio o inconscio dei nostri genitori di metterci al mondo fino ad un anno di vita, passando quindi dalla vita intra-uterina (S.Sellam).
Ma noi sappiamo (Steiner e filosofie orientali) che il nostro progetto di vita l'abbiamo deciso con i nostri maestri nel periodo che va dalla morte alla nuova vita in base agli obbiettivi di sviluppo della nostra anima.
Per cui potremmo dire che il progetto senso che viviamo è l'incontro dei due precedenti. Infatti noi scegliamo i nostri genitori secondo gli obbiettivi della nostra evoluzione animica.
Riguardo alla mappa dei talenti quanto appena detto significa che la carta che rappresenta il progetto senso si identifica con il progetto senso?
A questa domanda risponderemo più avanti. Sarà oggetto di discussione nel corso di numerologia e di un futuro articolo.
Vedere anche:
https://www.gmontaldo.it/?/105